Il mercoledi' non e' piu' un giorno di Carnevale, in quanto l'uscita a mezzanotte dei Pifferi e Tamburi sancisce ufficialmente la fine della manifestazione. Ma come si puo' facilmente immaginare, una volta che si e' preso il giro con i ritmi che impone questa festa, e' molto difficile (ed anzi sconsigliato) interrompere troppo bruscamente...
Riposte le divise fino all'anno prossimo, al mercoledi' ci si ritrova al salone all'ora di pranzo, per consumare la polenta e merluzzo, un piatto povero tradizionale che sottolinea anche l'inizio della Quaresima. E' anche un'occasione per trascorrere ancora una mezza giornata in compagnia, senza le scadenze di orario che invece rendono frenetici i giorni precedenti.
Dopo pranzo, si recluta qualche volontario tra gli (ex) Ufficiali per pulire il carro della Mugnaia e posteggiarlo perche' sia pronto per l'edizione successiva. Trattandosi di un'attivita' che mette sete, manco a dirlo, si finisce per terminare il pomeriggio con un nuovo pellegrinaggio ai Balmetti, con la scusa che sono anch'essi da riassettare dopo i ricevimenti di domenica e martedi'.
Giunta l'ora di cena, si torna per un'ultima volta al salone, per quella che viene chiamata la cena di chiusura dei conti. Durante la giornata, infatti, la Commissione ha elaborato un bilancio dei giorni di festeggiamenti: si possono quindi tirare le somme su questa edizione del Carnevale delle Cascine e pagare la "socia", ovvero la quota corrispondente ai pasti consumati nei tre giorni di festa.
Uscendo dal salone il mercoledi' sera si ha davvero la sensazione che una bella festa sia finita... Per qualche giorno ancora si sentira' nella testa l'eco delle note della Banda Musicale, gli applausi, le grida "Viva la Mugnaia! Viva il Generale!!"... il Carnevale delle Cascine e' un'esperienza unica.
Appoggiando esausti la testa sul cuscino, appena prima di crollare addormentati, viene spontaneo un ultimo proponimento. "L'anno prossimo lo rifaccio"!

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