LA NASCITA DEL SALONE DELLE "CASCINE"
(scritto da Balma Felice (Presidente pro-tempore dell'allora "Unione Carnevalesca delle Cascine") nel marzo del 1924. Rivisto e rieditato da Enrico Gillio Tos il 9 novembre 2007.

Nell'anno 1908 i giovani delle frazioni di San Germano, Campagnola ed Ivozio, sentendo il vivo bisogno di poter disporre di locali ampi e spaziosi onde potervi radunare la popolazione tutta in lieta compagnia nelle occasioni di festeggiamenti e specie di Carnevale, si decisero di costruire appositamente un locale che rispondesse alle esigenze.
Lanciata l'idea questa fu entusiasticamente accolta, non solo dalla gioventù, ma dall'intera popolazione che vide in quest'ottica l'unione indissolubile delle tre Frazioni suddette.
Dopo sforzi enormi di buona volontà, si riuscì ad acquistare il terreno necessario (mq. 250 circa) dal signor Giolito Bernardo che con vero atto munifico lo cedette per lire 237. Per fare fronte alle spese d'acquisto, furono anticipate lire 10 ciascuno dai più infervorati.
L'atto di acquisto fu redatto il 19 gennaio (1908); i lavori di costruzione del progettato Salone iniziati il 1° febbraio ed il 28 dello stesso mese il Salone si poteva dire ultimato di modo che già servì ottimamente per le feste carnevalesche prossime. Per pavimento però servì un palchetto provvisorio gentilmente concesso da Glauda Giuseppe che l'attuale fu ultimato solo l'anno dopo 1909.
All'allestimento di detto Salone (salvo i soliti pochi) contribuì secondo le proprie forze la gran maggioranza della popolazione ma a conti ultimati risultò un deficit di lire 1400 che il signor Balma Silvino generosamente si offrì di anticipare esigendo come garanzia 14 cambiali di lire 100 ciascuna firmate da altrettanti giovanotti.
In circa 16 anni ormai trascorsi si liquidarono ogni debito facendo tesoro di ogni entrata possibile e prelevando ogni anno una discreta somma dal pranzo sociale di Carnevale ed anzi il Salone dispone di un credito malgrado le importanti riparazioni fatte allo stabile ma però ora è tempo da tutti sentito non solo di liquidare i conti coi vecchi ma di invitare i giovani ormai adulti di entrare Soci proprietari regalando la quota di lire 50.

Firmato Balma Felice

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